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Sarà il Covid-19 a salvare il mondo?
Riflessione dei copresidenti dell'IPPNW
21.04.2020 Mentre l'epidemia si allarga nel mondo a macchia d'olio, questa riflessione di Ira Helfand, Arun Mitra e Tilman Ruff è un'analisi che porta lontano. Intrecciando le urgenze di oggi e partendo dalla considerazione di quanto le preoccupazioni e gli allarmi avessero risuonato da decenni dalla comunità sanitaria mondiale. Portando il paragone del "non chiediamoci 'se' ma 'quando'" nell'insorgere delle pandemie, ad emergenze anche più gravi: che hanno i nomi (nel periodo attuale assai poco evocati) di cambiamento climatico e - questo poi ancor meno evocato (ed è doverosamente da sottolineare anche qua, non col 'se' ma col 'quando') - della futura catastrofe nucleare.
Emergenza pandemia
Intervista a Mikhail Gorbachev
05.04.2020 "Credo di averla presa un po’ come tutti. All’inizio speravo potesse essere controllata, arginata. Purtroppo ciò non è stato e l’epidemia si è diffusa in lungo e in largo. È stato necessario prendere misure e decisioni inedite. I capi politici, i cittadini e gli organismi internazionali si sono trovati in gravi difficoltà. Bisognerà analizzare nei minimi dettagli ciò che è successo ma la priorità ora è di riprendere il controllo della situazione e sconfiggere questo nuovo e malvagio nemico."
Usa, quel milione di morti provocati con la "guerra al terrore" dal 2001 ad oggi
05.04.2015 La "guerra al terrore" voluta nel 2001 dall’amministrazione Bush «ha ucciso direttamente o indirettamente circa un un milione di persone in Iraq, 220.000 in Afghanistan e 80.000 in Pakistan, un totale di circa 1 milione e 300 mila persone», soprattutto civili. È questa la conclusione a cui giungono gli autori di Body Count. Casualty Figures After 10 Years of the War on Terror, un rapporto redatto da tre gruppi di scienziati attivi nella causa del pacifismo e del disarmo nucleare: Physicians for Social Responsibility, Physicians for Global Survival e gli International Physicians for the Prevention of Nuclear War, la federazione di medici attiva in 64 paesi che nel 1985 si è aggiudicata il Nobel per la pace per «aver creato consapevolezza sulle catastrofiche conseguenze di una guerra nucleare».
Danni irreversibili e sanzioni
Una storia di guerra e di attualità
28.11.2012 Arriva dall'Iran la cruda testimonianza di un sopravvissuto ai bombardamenti chimici della guerra Iran-Iraq di 25 anni fa. Shahriar Khateri, l'allora giovane soldato volontario patriota e coraggioso, investito in parte dalla nube tossica nel corso di un attacco al fronte in trincea, adesso è medico e lavora proprio al Centro di ricerca medica di Teheran per i veterani di guerra. La sua è una storia dolorosa e disumana, che non si esaurisce con gli anni e purtroppo non l'unica: tanti sono i sopravvissuti ancora alle prese con la sofferenza e le malattie, con lesioni principalmente agli occhi e/o ai polmoni, le cui cure sono sempre più a rischio a causa delle recenti sanzioni comminate dalla comunità internazionale alla nazione islamica per via delle decisioni di Teheran sullo sviluppo dell'energia nucleare.