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Peacelink, 21 aprile 2020

Sarà il Covid-19 a salvare il mondo?

Riflessione dei copresidenti dell'IPPNW

21.04.2020 Mentre l'epidemia si allarga nel mondo a macchia d'olio, questa riflessione di Ira Helfand, Arun Mitra e Tilman Ruff è un'analisi che porta lontano. Intrecciando le urgenze di oggi e partendo dalla considerazione di quanto le preoccupazioni e gli allarmi avessero risuonato da decenni dalla comunità sanitaria mondiale. Portando il paragone del "non chiediamoci 'se' ma 'quando'" nell'insorgere delle pandemie, ad emergenze anche più gravi: che hanno i nomi (nel periodo attuale assai poco evocati) di cambiamento climatico e - questo poi ancor meno evocato (ed è doverosamente da sottolineare anche qua, non col 'se' ma col 'quando') - della futura catastrofe nucleare.

Emergenza pandemia

Intervista a Mikhail Gorbachev

05.04.2020 "Credo di averla presa un po’ come tutti. All’inizio speravo potesse essere controllata, arginata. Purtroppo ciò non è stato e l’epidemia si è diffusa in lungo e in largo. È stato necessario prendere misure e decisioni inedite. I capi politici, i cittadini e gli organismi internazionali si sono trovati in gravi difficoltà. Bisognerà analizzare nei minimi dettagli ciò che è successo ma la priorità ora è di riprendere il controllo della situazione e sconfiggere questo nuovo e malvagio nemico."

03.02.2018 L’IPPNW (International Physicians for the Prevention of Nuclear War) si unisce all’Associazione Medica Mondiale per esprimere viva preoccupazione per l’arresto dei leader dell’Associazione Medica Turca (AMT).
Siamo in parte d’accordo con la dichiarazione del presidente dell’AMM, il dottor Yoshitake Yokokura, che ha dichiarato: “L’AMM sostiene pienamente i nostri colleghi turchi nelle loro dichiarazioni pubbliche, secondo le quali la guerra è un problema di salute pubblica. La chiara politica dell’AMM prevede che i medici e le associazioni mediche nazionali debbano allertare i governi sulle conseguenze umane della guerra e dei conflitti armati.”

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controlacrisi, 5 aprile 2015

Usa, quel milione di morti provocati con la "guerra al terrore" dal 2001 ad oggi

05.04.2015 La "guerra al terrore" voluta nel 2001 dall’amministrazione Bush «ha ucciso direttamente o indirettamente circa un un milione di persone in Iraq, 220.000 in Afghanistan e 80.000 in Pakistan, un totale di circa 1 milione e 300 mila persone», soprattutto civili. È questa la conclusione a cui giungono gli autori di Body Count. Casualty Figures After 10 Years of the War on Terror, un rapporto redatto da tre gruppi di scienziati attivi nella causa del pacifismo e del disarmo nucleare: Physicians for Social Responsibility, Physicians for Global Survival e gli International Physicians for the Prevention of Nuclear War, la federazione di medici attiva in 64 paesi che nel 1985 si è aggiudicata il Nobel per la pace per «aver creato consapevolezza sulle catastrofiche conseguenze di una guerra nucleare».

Armi chimiche in Siria

La presa di posizione di IPPNW

28.08.2013 In uno Statement pubblicato ieri, IPPNW esprime la sua preoccupazione sull'uso delle armi chimiche, in quanto capaci di produrre l'uccisione indiscriminata di un grande numero di persone, oltre a sofferenze estreme e disabilità a lungo termine.

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Danni irreversibili e sanzioni

Una storia di guerra e di attualità

28.11.2012 Arriva dall'Iran la cruda testimonianza di un sopravvissuto ai bombardamenti chimici della guerra Iran-Iraq di 25 anni fa. Shahriar Khateri, l'allora giovane soldato volontario patriota e coraggioso, investito in parte dalla nube tossica nel corso di un attacco al fronte in trincea, adesso è medico e lavora proprio al Centro di ricerca medica di Teheran per i veterani di guerra. La sua è una storia dolorosa e disumana, che non si esaurisce con gli anni e purtroppo non l'unica: tanti sono i sopravvissuti ancora alle prese con la sofferenza e le malattie, con lesioni principalmente agli occhi e/o ai polmoni, le cui cure sono sempre più a rischio a causa delle recenti sanzioni comminate dalla comunità internazionale alla nazione islamica per via delle decisioni di Teheran sullo sviluppo dell'energia nucleare.

Ad Ankara in un Summit i rappresentanti di IPPNW

Contro l'escalation possibile di nuovi conflitti nell'area mediorientale si incontrano ad Ankara i Medici per la prevenzione della guerra nucleare

12.12.2011 Si sono incontrati ad Ankara. Un Summit fortemente voluto dai medici di IPPNW - l'Organizzazione mondiale dei medici per la prevenzione della guerra nucleare - in un anno, questo 2011 che va a terminare, di grandi rivolgimenti per tutta l'area mediorientale, oltre che di gravi rischi per la possibile accensione di un conflitto dalle conseguenze drammatiche vista la motivazione alle sue origini, lo sviluppo del nucleare da parte di Teheran.

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